Colong Caves – Australia, Day2

Day2-11/6

La mattina dopo ci alziamo presto, mangiamo un boccone veloce e via di nuovo in auto per raggiungere gli altri che avevano dormito poco (mezz’oretta di auto) più avanti. Presentazioni varie, tazza di tea, ci si prepara per andare. Siamo in 5. Alan il capogita saccente e dedicato, Phil, taciturno ma molto affidabile e gentile, Rob, inglese un po’ frettoloso, Michael, chiacchierone ma simpatico e il sottoscritto.

Camminiamo per una cresta e arriviamo in cima ad un monte. Quota 650 m.s.l.m. circa. Ora i termini “cresta” e “monte” li ho usati perché li hanno usati loro, ma invero non immaginatevi nulla di nemmeno lontanamente alpino. Di fatto eravamo sempre immersi in una foresta di eucalipti alti 20 metri, e la cime del monte non era altro che un punto qualsiasi dove si trovava una montagnola di pietre con tanto di libriccino. Sentieri segnati zero. Mi ricordo che sulla guida ti mettevano in guardia sulle Blue Mountains: dicevano che fuori dai sentieri turistici ci sono pochi segni ed è facile perdersi.

Dalla cima scendiamo per un tratto ripidissimo fino ad un torrentello asciutto 500m più in basso e ci facciamo strada fino al campo base, vicinissimo a tre delle entrate della grotta. Giù zaini, su tenda e campo, pranzo, cambio vestiti e si va. Il mio “caving outfit” per i tre giorni consta di: (vedere foto prego)

pedule, jeans con cintura, braghette corte sotto tanto per, maglietta, felpa da 10AUD (7€) al mercatino, guanti showa termo neri (fico!), caschetto anteguerra con petzl duo (wow!) e tikka come luce d’emergenza (per fortuna…). Oh yeah this is the true speleo!

Gli altri sono in tuta da meccanico o tuta più seria ma Rob mi batte: lui ha jeans ma niente felpa, ha una cintura vera da speleo però e la sua luce è decente.

Entriamo dopo pranzo e siamo fuori per le sei di sera. La grotta in se non è male, tante robette diverse da vedere. Come descrizione è un po’ come la Grotta dei Pipistrelli in Val Rosandra (TS), sia come conformazione sia perché ci sono tanti piccoli amici scuri con relative pile di guano, solo “leggermente” più estesa.

Alan ci scarrozza un po’ in giro, mostrandoci varie concrezioni, lamentandosi del vandalismo che c’è stato negli anni (io ho la sfiga di urtare una delle preziosissime stalagmiti e di romperla…ramanzina conclusa con un “sei troppo alto”), spiegandoci un po’ la speleogenesi ma insistendo che è un po’ un casino capirla poiché la grotta è vecchissima. Lo strato di calcare originale nel quale c’era la prima grotta è ruotato di tipo 180 gradi nei millenni, si sono susseguiti vari corsi d’acqua nelle direzioni più disparate, riempimenti, crolli, caldo, freddo e azioni varie e quindi non funziona che tu vedi un passaggio e dici “Ah, freatico in là..” o “queste eccentriche si sono formate così…”: No! Io già ci capisco poco in italiano, figuriamoci in inglese! Però ho capito che è tutto un casino. Uscendo si rileva un pezzettino. Alan sta tentando di fare un rilievo completo della cavità ma è un po’ dura sia per la “labirintitudine” del luogo sia perché ogni volta che si va a vedere un pezzo si trovano prosecuzioni o robette mai viste…aiuto! Il rilievo in una scala utile sta su 13 fogli A3 cmq, quello completo. Poi ci sono tutti i foglini e foglietti con particolari vari. Incomprensibile.

Sono 10 anni che ci sta dietro. Very keen. Ha detto che tenterà di farne uno utile a chi va nella grotta, ma non sembrava troppo convinto. Tanto senza una guida esperta la ti perdi all’istante.

Usciti ci si cambia, quattro chiacchere sulla grotta, se ci è piaciuta o no, se pensavamo fosse diversa etc. Mangiamo. Io ci do dentro con la mia insalata di riso…ne ho portata un po’! Poi brodino caldo ma non fa poi tanto freddo e non piove fortunatamente, nonostante le previsioni non buone e il fatto che stando in una foresta pluviale temperata ti aspetti che piova un po’.

Vado a dormire presto, il legno di eucalipto brucia bene ma perdo presto interesse nei discorsi del “….che bello quel canyon…… che fuori quella volta…… ma chi erano quelli…. la polizia…… quel lunghissimo trekking” nominando posti che ovviamente non conosco o ho sentito nominare per sbaglio.

From down under…Gnep!

Det

 

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