Marocco: la Grotta di Kaf el Ghar

E’ trascorso un anno dal nostro ultimo viaggio in Marocco, dopo l’Anti Atlante con la Gola del Todra, decidiamo di puntare più a Nord al Moyen Atlas (Medio Atlante) e di focalizzarci sul fenomeno carsico che potrebbe esserci in quelle zone. Leggendo guide, mappe e ricercando su internet e Google Earth qualche idea molto rough ce la facciamo e così il 02 maggio siamo a Casablanca …

Abbiamo trascorso 2 giornate per lasciare Casablanca e raggiungere Meknes dove visitare le antiche vestigia della città romana di Volubilis ed i suoi mosaici intatti. Oggi, giorno del mio compleanno, proseguiamo per la nostra prossima meta: il Parco Tazzeka dove abbiamo rintracciato l’unico punto logistico disponibile nel villaggio di Bouchfaa. Imbocchiamo nuovamente  l’autostrada verso Est, circa 150 km ci separano dall’uscita di Oued Amlil, in mezzo Fez. Raggiungiamo la nostra meta ad ora di pranzo. Il tempo è stabile, e così, visto che abbiamo tutto il pomeriggio libero mentre un tetto è assicurato, decidiamo di cercare di raggiungere la fantomatica Grotta di Kaf el Ghar.

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Questa Grotta è indicata sulla mappa che mi porto appresso e ne ho trovato qualche foto postata su Google Earth, nessuna informazione tecnica ulteriore (figurarsi un rilievo!). Dalle foto pubblicate si direbbe avere un imponente ingresso che poi restringe, cosa ci sia dopo mi è ignoto e come la si raggiunga un altro bel mistero. A Trieste ho passato parecchie sere ad un certosino lavoro di posizionamento sul mio Galaxy con il programma BackCountry, cercando di incrociare eventuali info da mappe cartacee e internet, ma il Marocco insegna che una volta sul posto tutto è possibile e nulla deve essere dato per scontato. La distanza che ci separa dalla Grotta l’ho potuta stimare sui 40-50 km (1 h di macchina), ma quali siano le condizioni della strada che ci attende è impossibile preventivarlo e in più gli ultimi 3-4 km dovrebbero essere una pista sterrata vera e propria che percorre una valle per cui chissà se riusciremo ad arrivarci con la nostra Renault presa a noleggio … Avventura. Partiamo: Hanna guida mentre io faccio da copilot con navigatore alla mano e mappe cartacee a contorno. Ritorniamo a Oued Amlil, poi puntiamo verso Nord per Oulad Zbair per poi puntare a Had Msila.

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La strada è sì asfaltata, ma come consuetudine qui, ne mancano ampie porzioni ai bordi e in presenza di canaloni e uadi sparisce di solito sotto fango e pietre oppure è l’acqua proprio che se la porta via punto e a capo. I paesaggi sono bucolici, ulivi e prati in fiore ci circondano e non mancano neanche numerosi asini “parcheggiati” a bordo strada a cadenze regolari (ci accompagneranno per tutto il nostro viaggio). I pezzi di strada più massacrati sono regolarmente quelli negli abitati e nei suoi pressi … più ci si allontana meglio è …

Dopo un’ora e mezza raggiungiamo appena Had Msila, da qui la strada si inerpica sulle colline e raggiungiamo un altipiano verdeggiante. Tornanti e fette di asfalto mancanti erosi dall’acqua ci accompagnano fino ad una specie di bar/trattoria a fianco strada. SC20130520-175055 Dai miei calcoli fatti a casa è qui che dovrebbe partire la “piste” per raggiungere la Grotta: a fianco della costruzione una carrareccia in terra battuta va nella direzione corretta. Parcheggiamo. Hanna chiede agli avventori del Bar dove porti la strada e … bingo! E’ proprio quella che cerchiamo noi … quando ci vedono metterci uno zainetto in spalla e partire a piedi rimangono stupiti: si va tranquillamente con la macchina … insistono, ma sapendo che il metro di giudizio sulle strade è come il win for life non possiamo permetterci di scassare l’auto noleggiata (non abbiamo un 4×4!!!). Con un sorriso invincibile li ringraziamo (shoookran!), ma diciamo che preferiamo una boccata d’aria fresca e così alle 16.00 in punto (un’eternità dopo la nostra partenza da Bouchfaa!) ci siamo. Ci inoltriamo per la carrareccia. Il paesaggio è stupendo, pecore e asini ci guardano. Sembra di essere in Slovenia, colline dolci e lussureggianti, la differenza sta nell’avere boschi di pini d’aleppo ed eucalipti invece di pini neri o faggi. Guardiamo l’orologio, dobbiamo essere di ritorno per le 20.30, ci abbiamo messo quasi 2 ore per arrivare qui con la macchina (argh!), abbiamo un’ora per andare, un’ora per tornare e 30 minuti per gironzolare …  per fortuna ci hanno detto al bar che a piedi al max in un’ora siamo lì … saranno 3 km … come ho calcolato a naso sul mio backcountry …

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Purtroppo la strada inizia ad inerpicarsi su per la collina, io cerco di capire quale possa essere il tragitto, ma visto il tipo di terreno non possiamo tagliare il percorso. Sul mio backcountry questa pista NON ESISTE (a scanso di equivoci) quindi saranno 3 km?!!? I 3 km erano possibili in linea quasi retta …se ora iniziamo a zigzagare SU per la collina e non si prosegue in fondo valle (come ipotizzavo io …). Fa molto caldo e il tempo si guasta lasciando cadere un paio di gocce. Hanna si rabbuia. Raggiungiamo una specie di passo e scolliniamo in una specie di valle sospesa. Della grotta nessuna traccia. Guardando il mio GPS sta davanti a 1 km, 1 km e mezzo ma … boh. E’ passata già un’ora. Se dobbiamo stare nei tempi stabiliti dovremmo tornare indietro. Mi impongo di raggiungere il prox tornante: se la vediamo bon, sennò si torna indietro! Detto fatto: nulla di nuovo, eccetto un ruscelletto che inizia a formarsi sul fondo della vallecola in discesa …2013-05-04-17-19-09

Intravedo un altro tornante appena avanti, stesso proponimento: se la si vede almeno da lì … sennò è finita. Hanna mi asseconda pazientemente, ma vedo che inizia a non poterne più, a me preoccupa il tempo impiegato fino a qui … Raggiungiamo il tornante, faccio capolino … e stavolta SI’!!!! ECCOLA!!! E’ uno spettacolo!! UNO SQUARCIO ENORME sul fianco della valle davanti a noi. Comincio a saltellare come un bambino ed incito Hanna.

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Dai dai che ce la facciamo!!! Acceleriamo il passo evitando solo di metterci a correre. La valle si apre in modo maestoso, sulla sinistra compaiono un campo verde brillante coltivato a grano e una striscia gialla e rosa di campi in fiore … il fiumiciattolo si è fatto via via più robusto e punta allo squarcio.  Faccio 1+1: sta a vedere che è un inghiottitoio attivo?!? Ci avviciniamo ancora, salutiamo dei contadini e dei bambini nei campi molto lontano da noi e siamo all’imbocco con un rumore d’acqua scrosciante che si inabissa. Sembra di essere sotto i paretoni dell’uscita della Grotta di San Canziano: una sessantina di metri di calcare ci sovrastano.  Guardo l’orologio: 2 ore dalla macchina, sono le 18 (orrore). Corro verso l’interno che scende con il torrente a percorrerlo vivo e impetuoso. Appena sotto le pareti devo arrestarmi, l’acqua entra in un meandro alto e affusolato non consentendomi il passaggio all’asciutto. Non posso neanche usare la mia luce … Beh scatto almeno qualche foto.

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Ci guardiamo negli occhi felici, un paesaggio mozzafiato, peccato per l’acqua e il tempo inesistente imposto da 1.000 stupidi contrattempi ed imprevisti. Cominciamo a correre verso la macchina. Riusciamo a metterci un’ora secca. Al bar salutiamo di nuovo tutti i presenti che ci attendevano curiosi, acquistiamo 2 fanta lemon gelate e via sull’asfalto! Consultando le mappe decido per un’altra strada che ci faccia raggiungere l’autostrada in modo diretto (anche se l’importanza della strada è minima sulla mappa stradale). Stavolta ci va bene: in realtà è come se fosse quella la strada maestra. Siamo all’Albergo alle 20.45. Stanchi, ma con un sorriso sui nostri visi: Marocco non sai mai cosa aspettarti!

PS: a conti fatti la pista sterrata (percorribile comunque solo con un 4×4) si è rivelata essere di circa 8,5 km e quindi la gita comporta una piacevole e rilassante passeggiata di 17 km (+o-) fra andata e ritorno … (meditate gente meditate …)

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