Ancora sul Monte dei Pini…

Oggi a TR1 sono con Kubo. Prima di aggredire la perfida fessura mi occupo della logistica: visto che dovremo scendere e risalire innumerevoli volte nello stretto e levigatissimo pozzetto, mi prodigo con trapano e mazza nell’accurata installazione lungo il salto di quattro staffe metalliche che faranno da gradini.

Posa delle staffe

Compiuta l’opera, il Kubone mi raggiunge ed iniziamo i lavori di allargamento. Al momento di risalire in superficie però, proprio nell’ultimo metro, il mio compagno si incastra clamorosamente, sgommando impotente sulla parete… lo spilungone dotato di arti inferiori fuori misura, nel punto più stretto (ovvero l’ingresso) non riesce ad usufruire dell’ultimo fondamentale scalino, che ho inavvertitamente posizionato secondo le MIE misure… risolviamo piazzando strategicamente una quinta staffa che, per fortuna, mi era avanzata.

Sgommando

Nel frattempo ci hanno raggiunto, come promesso, Gianni e Mila, col loro socio Rajan. Dopo i convenevoli di rito, io e Kubo riprendiamo con determinazione lo scavo, ed in breve riusciamo a superare la fessura giungendo, come previsto, in una stanzetta sormontata da un alto camino.

La prosecuzione, purtroppo, è rappresentata da un’altra fessura, ancora più stretta della precedente… mi distendo al suolo, e cerco di vedere come continua: con grande disappunto noto, qualche metro più avanti, una parete di roccia compatta che pone fine inesorabilmente alla fessura ed a qualsiasi speranza di proseguimento delle esplorazioni… evidentemente tutta l’aria che percorre la grotta non prende quella strada ma se ne va su per il camino (come il “Bambino nel Vento” di Gucciniana memoria…) riaffiorando da qualche parte tra le roccie soprastanti. Merda!

Gianni e Rajan

Usciamo entrambi, e subito mi tocca cimentarmi nella discesa in arrampicata libera (tra l’altro non banalissima) della 3996 VG poiché Gianni, convinto nonostante le mie obiezioni di trovarsi in tutt’altra dolina, ritiene di aver individuato una grotta non catastata. Chiarito l’enigma finalmente raccattiamo tutto e ci dirigiamo verso il secondo e più importante obiettivo della giornata: Il foro alla 3908 VG.

Preparandosi alla discesa nella 3908VG

Raggiungiamo la grotta che è quasi il tramonto, ma la voglia di vedere cosa ci sia oltre il ventoso forellino notato la volta scorsa ci sprona. Scendo armando, Kubo mi segue con l’attrezzatura da disostruzione. Pianto un fix sulla parete sopra il buchetto, mi assicuro ed inizio a disgaggiare tutto il materiale mobile. Una volta liberato da detriti e fanghiglia, riesco a smuovere anche un ciclopico macigno che precipita con grande fragore sul fondo “vecchio”, allarmando non poco i compagni all’esterno. Una volta ripulito tutto, mi faccio passare da Kubo il trapano ed inizio la mia paziente opera di allargamento. Dopo circa un oretta di alterne vicende, il forellino si è ormai trasformato in una finestra più o meno transitabile oltre la quale si apre un pozzo largo ed invitante…

Una finestra più o meno transitabile

Purtroppo abbiamo tremendamente sforato coi tempi, e per oggi ci tocca abbandonare. Non che la cosa ci deprima più di tanto, visto che siamo entrambi parecchio stanchi. Il ritorno lungo il sentiero illuminato dalle frontali è allegro, e una volta giunti a Gropada optiamo per una sostanziosa cena da Picko (leggasi “Pizko”). Ci abbuffiamo, chiacchierando serenamente delle nostre scoperte, ma una volta usciti non mi sento molto bene… tremo (sarà la stanchezza…). Una volta giunto a casa scopro di avere la febbre a 38 (ma si, sarà la stanchezza…). Non lo so ancora, ma per un mesetto abbondante verrò privato del piacere di scendere in grotta in quanto sto per essere ricoverato a Cattinara per una grave polmonite!

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