La Saga di Ganbarù – Atto primo: la scoperta che non ti aspetti

05 marzo

Il Coronavirus sta montando, che ci aspetterà nelle prossime settimane?  Mah, foschi presagi si susseguono, ma nessuno può immaginare quello che accadrà. Decido di ingannare il tempo facendo una battuta di zona solitaria nell’area a nord del Monte Grisa. Ci vado proprio perché sulle mappe del Catasto sembra vigere la scritta “hic sunt leones”: grotte in zona non ce ne sono, la morfologia non aiuta.

Gira di qua gira di là, nulla, cammino in alto sul costone, poi visito la Caverna del Monte Gurca ed incappo nella 4689 RE, la famosa Grotta della Galleria Alice che tanto aveva fatto ben sperare gli speleo del San Giusto per poi farli trasalire al passaggio del TRENO che saliva ad Opicina sotto i loro piedi nelle viscere del Carso! Nulla, non trovo nulla di interessante. Decido di scendere verso Nord in direzione del Campeggio di Monte Grisa … qualche avvallamento in più, qualche sprofondamento qui e là …poi sul bordo di una dolina … in uno spiazzo privo di vegetazione e ricoperto di sole foglie intravedo un buchetto di pochi centimetri. Toh!

Mi avvicino e abbasso il viso per guardare al suo interno e mi ritrovo la faccia inondata da un flusso di aria fredda assolutamente imprevisto. Rimango di stucco. Strabuzzo gli occhi e riavvicino la faccia: aria potente sgorga dal sottosuolo facendo muovere tutte le foglie presenti all’imbocco. Stupore. Cerco un paio di sassi e li butto all’interno: cadono per un paio di metri almeno. Sondo il buio con la luce frontale che mi sono portato appresso e intravedo un pozzetto apparentemente transitabile dopo qualche lavoro di allargamento. Bingo!!!

Filmo più volte e faccio un paio di foto. Siglo l’ingresso e condivido su whatsapp la mia euforia per la scoperta così promettente. Provo ad allargare l’imbocco a mani nude, ma non si combina granchè. Lascio tutto così com’è e mi riprometto di ritornare appena possibile: forse questa è la volta buona, percepisco “good vibrations” … Avviso il Potle che non sta nella pelle e vuole venire a vedere coi propri occhi. Sarà accontentato dopo un paio di ore scarse: entusiasmo al settimo cielo!

08 marzo

Butto nello zaino un paio di attrezzi e decido di andare a coltivare egoisticamente la mia “rosa”. 2 punte, mazza e strangolino oltre ad immancabili guanti e tuta sono più che sufficienti per “saggiare” l’imbocco e vedere se l’esplorazione sarà una cosa veloce o no. L’avvicinamento lo faccio partendo stavolta dal Campeggio di Monte Grisa ed in pochi minuti raggiungo l’imbocco. Rimiro “il cucciolo” che continua ad emettere aria prorompente e mi metto al lavoro.

C’è un tappo di pietrame e terra che occlude una spaccatura in roccia viva, dalle dimensioni contenute … Scavo. Dopo una mezz’oretta inizio una timida “masiera” sfruttando un ammasso di pietrame di vecchia data a 2 passi dal buco: sembra fatto apposta. Lavoro veloce, ma dopo un paio di ore la faccenda inizia a farsi “strong”: oltre al “tappo” superficiale c’è da attaccare la frattura sottostante e la roccia è “super compatta”. Fatica.

Proseguo fin che ho forza, poi decido di smettere. Il giocattolino è promettente, molto promettente, ma non sembra per nulla arrendevole. Ci sarà da tribolare … al solito. Aggiorno il Gruppo sulla situazione e i progressi fatti e me ne ritorno a casa. Stasera ci sarà l’annuncio di Conte in TV e sembra saranno prese misure “draconiane” per fronteggiare il virus. Va beh, vedremo. Prox week end proseguiremo con calma con chi sarà disponibile …

10 marzo

LOCKDOWN! Fottuti fino a data da destinarsi. E adesso che si fa? Lunghe ombre si allungano al crepuscolo …

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