Storia di GC

ANTEFATTO (o di come uscimmo dalla XXX…) 

Il 28 gennaio 2010, in occasione dell’assemblea annuale del Gruppo Grotte dell’Associazione XXX Ottobre, sezione di Trieste del CAI, il Consiglio Direttivo del gruppo stesso, da noi composto, viene barbaramente assassinato a colpi di scheda bianca da sei ignoti congiurati (il voto è segreto), senza alcun preavviso e, come verremo a sapere soltanto in seguito, per futili motivi (un esempio illuminante, giusto per rendere l’idea: non abbiamo organizzato “cene sociali”….).

Poco importa se ci eravamo accollati l’onere dell’incarico unicamente per tentare di risollevare le sorti del sodalizio, facendo in tutta onestà del nostro meglio sia in grotta che fuori durante l’intero mandato al fine di raggiungere lo scopo…
Siamo letteralmente basiti, e non solo noi, di fronte a quella che, più che una legittima espressione di voto, ricorda terribilmente una fanciullesca ripicca per non si sa quali torti, agevolata è bene dirlo da uno statuto lacunoso e sin dall’inizio mal concepito.
Non resterebbe che adeguarsi, com’è giusto, alla volontà della maggioranza ed andare avanti…  Il problema è che i sei “congiurati”, beata ingenuità, non hanno presentato alcun candidato di loro gradimento in alternativa a noi, cosa che chiunque al loro posto avrebbe fatto… Mancanza di idee? Scarsa lungimiranza?? Semplice inettitudine??? Difficile scegliere…
Il risultato finale è che il gruppo, rimasto ormai senza alcuna guida e nel caos giuridico più totale (mirabili i tentativi da parte dei congiurati di salvare la situazione con estemporanee soluzioni modello “repubblica delle banane”) viene commissariato pochi giorni dopo dal Consiglio Direttivo Sezionale della XXX Ottobre. Due membri di quest’ultimo prendono personalmente in mano la situazione e, dopo aver ascoltato in separata sede ogni persona coinvolta, si offrono di organizzare nell’immediato futuro un tavolo di confronto fra le parti, in modo da raggiungere un compromesso e risolvere la situazione.
In seguito però, forse illudendosi che con un po’ di pazienza le divergenze si appianeranno da sole e tutto finirà per risolversi a tarallucci & vino, finiscono per concentrarsi unicamente sulle modifiche al famigerato statuto… Ed il tavolo di confronto? Sparito nel nulla, volatilizzato insieme alla nostra sacrosanta speranza di vedere chi aveva sbagliato messo di fronte alle proprie molteplici responsabilità. Nei mesi trascorsi, nodi da noi per troppi anni sottovalutati e tollerati sono venuti gradatamente al pettine dinanzi ad una maggioranza silenziosa rimasta sin dall’inizio ostinatamente tale, e brucianti delusioni sul piano umano si sono consumate in un susseguirsi di sterili diatribe… Un vero e proprio calvario, che ha spalancato un abisso profondo ed ormai insanabile tra noi e gli “altri”, e che tutti indistintamente preferiamo dimenticare.

Venerdì 11 giugno 2010, nel corso di un’assemblea straordinaria, sette persone stanche e disgustate (noi del defunto CD ed i pochi altri che, guarda caso, collaboravano con costanza alle varie attività speleologiche) riescono finalmente a rassegnare le proprie dimissioni da un gruppo grotte verso il quale non sentono più alcuna affinità. E’ stata una decisione difficile e sofferta, alcuni hanno investito dieci o vent’anni della loro esistenza in quel sodalizio, uno quasi trenta, gli altri poco meno: nessuno, soltanto pochi mesi prima, avrebbe nemmeno immaginato di dover prendere una decisione così drastica…

CRONACA SEMISERIA DI UNA SERATA DECISIVA…

“Guai a chi vuol essere parassita! Si ritroverà verme”
(V. Hugo – “Les Misérables”)

Quella stessa sera, davanti ad un boccale di birra, ci si ritrova per fare il punto della situazione e si parla del futuro, un futuro tra l’altro molto incerto visto che siamo appena rimasti senza sede, senza magazzino e coi soli materiali personali a disposizione… Insomma ci manca tutto ciò che è indispensabile per portare avanti quell’attività speleologica di buon livello alla quale eravamo da tempo abituati.
Di iscriversi altrove sinceramente nessuno se la sente: anni di esperienza ci hanno insegnato che le dinamiche all’interno dei vari gruppi sono più o meno sempre le stesse, e l’ultima cosa che desideriamo in questo momento è rischiare di ritrovarci, un giorno, nella medesima situazione… L’unica alternativa sembra quella di creare un gruppo ex-novo, evitando di cadere nei soliti errori. C’è di più: nei centotrentatrè tristissimi giorni intercorsi tra le due assemblee, mentre continuavamo imperterriti ad andare in grotta assieme, si è fatto strada in noi il concetto di “Grotta Continua”: nato sotto forma di battuta scherzosa, evolutosi come logo su alcune magliette, è via via mutato geneticamente sino a diventare la scialuppa a cui aggrapparsi nel momento del naufragio… Il nome per il nostro gruppo è così deciso, anche se ci auguriamo di non essere fraintesi…La nostra intenzione è di fare speleologia, non certo politica…

Si ordinano altre birre, ora si comincia a fare sul serio! L’idea di recarci dal notaio per ufficializzare il tutto viene immediatamente bocciata, ed il tapino che l’ha proposta si salva solamente perchè il gestore del locale ci nega risolutamente ceci e sale grosso su cui farlo inginocchiare…
Basterà la semplice amicizia a legarci? Riteniamo di si, in fondo siamo pochi e la lealtà vale più di mille statuti. Niente tessere quindi, nè cariche sociali: ognuno di noi ha, fortunatamente, l’esperienza necessaria per occuparsi di ciò che serve al momento opportuno e compatibilmente con i propri impegni. Questo, oltre ad evitare di oberare di troppe responsabilità una singola persona (magari sempre la stessa… succede, succede!) dovrebbe anche servire a tenere alla larga due categorie di persone a noi particolarmente indigeste: i parassiti ed i collezionisti di incarichi & tesserini.

I boccali di birra sono nuovamente quasi vuoti e qualcuno (forse per associazione di idee?) osserva che, non essendo un gruppo “ufficiale”, ci sarà impossibile accedere ai contributi provinciali… il tono è sarcastico, ed i motivi ci sono… Avendo uno di noi gestito a lungo questo aspetto nel nostro (ormai ex) sodalizio, sappiamo bene quanta italica burocrazia ciò comporti. Inoltre si sa che il denaro così “regalato” rischia di portare con se anche qualche “effetto collaterale”: scarsa cura per i materiali acquistati (tanto sono gratis…), e graduale incremento delle attività che “pagano” (corsi, mostre, didattica) a scapito di quelle che, a rigor di logica, dovrebbero essere le “fondamenta” di un gruppo speleologico, ovvero esplorazione, scavo, ricerca… per qualcuno forse trascurabili bazzecole, ma è bene ricordare che senza di esse tutto il resto, per quanto lodevole, non esisterebbe affatto. Senza contare poi che, ovunque ci siano soldi, prima o poi spuntano inevitabilmente anche i parassiti di cui sopra… Insomma, la differenza tra ricevere denaro per fare speleologia e fare speleologia per ricevere denaro non è mera questione di sintassi…
Decidiamo quindi, per quello che ci riguarda, di autofinanziarci con collette ogni qual volta sarà necessario: siamo tutti persone che lavorano, maggiorenni e vaccinati, e se “per tutto il resto c’è Mastercard” è bene ricordare che la libertà non ha prezzo!

A questo punto, complice anche la birra nel frattempo debitamente rabboccata, i discorsi deviano ormai in senso speleo-socio-filosofico ed iniziamo a porci strane domande…
Dovremmo definirci speleologi o grottisti? Mah! Fiumi di inchiostro sono stati sparsi attorno a questi due termini, e pochi sono quelli che si sono astenuti dall’elargire al popolino la propria dotta opinione a riguardo, senza peraltro mai raggiungere una posizione unanime sui criteri di valutazione… Pur essendo noi seriamente interessati allo studio delle grotte, ci riesce difficile accettare le teorie di altezzosi luminari, rigidamente eretti nonostante il peso degli anni (si mormora ciò sia dovuto al ligneo manico di scopa che, gelosamente, custodiscono al proprio interno). Questi individui ci vorrebbero tutti scienziati, e scrutano sprezzanti ed anche un po’ disgustati il fangoso “grottenarbeiter” che reca umilmente dalle profondità della terra i preziosi dati per le loro ricerche… D’altro canto, proprio non ce la facciamo ad emulare l’autentica modestia di chi, reduce da cinquant’anni o più di esplorazioni e scavi, si autodefinisce semplice grottista e fiero di esserlo, rinunciando cavallerescamente a ciò che, secondo il buon senso, gli spetterebbe di diritto…
Meglio lasciare che siano gli altri a giudicarci, se proprio lo riterranno necessario, in base a ciò che il sudore della nostra fronte saprà produrre negli anni a venire. In questo siamo se non altro avvantaggiati da ciò che, inizialmente, ci era sembrato un handicap, ovvero il fatto di non avere più un gruppo storicamente accreditato a coprirci le spalle.

Il gestore del locale ci osserva malevolo, lo sguardo assonnato… E’ tardi. Ma ci resta il tempo per un’ultima riflessione mentre vuotiamo bicchieri e portafogli… Si parla di come, in generale, lo speleologo sia mediamente abbastanza sensibile alle problematiche ambientali; lo dimostrano, ad esempio, le innumerevoli e lodevoli iniziative di pulizia delle grotte che, annualmente, vengono portate avanti su base volontaria e gratuita.
Discutiamo mestamente di come, negli anni, gruppi grotte e singoli speleologi si siano riuniti in federazioni e collegi nella sacrosanta speranza di poter finalmente avere un peso nelle decisioni che contano… Eppure, di fronte a veri e propri scempi ambientali come la Baia di Sistiana o la TAV, ci si limita a fornire educatamente i dati richiesti restando in attesa delle decisioni del potente di turno… L’impressione che ne deriva, per quanti di noi vorrebbero porre un freno alla scellerata distruzione a scopo di lucro del territorio, è quella di contare quanto una scorreggia in un’esplosione atomica, e purtroppo non si tratta solo di una sensazione. Forse, ma è solo una nostra opinione personale che non intende offendere nessuno, sarebbe meglio limitarsi ad affermare schiettamente e pubblicamente il proprio secco “NO!” a porcherie del genere, evitando così il rischio di prostituirsi per i classici trenta denari solo per poter dire “Io c’ero…”, e salvaguardando, se non il nostro povero Carso, almeno la propria dignità…
Noi, che la pensiamo esattamente così, ci limiteremo a portare fuori le “scovazze” dalle grotte, partecipando alle varie iniziative e collaborando attivamente con la Forestale come abbiamo sempre fatto.

Mentre la saracinesca della birreria cala (forse un po’ troppo fragorosamente?) alle nostre spalle, siamo piuttosto ubriachi ma stranamente sereni… Stasera a Trieste è nato il Gruppo Speleologico “Grotta Continua”.

OGGI…

A quasi un anno di distanza da quella famosa sera, possiamo tirare un po’ di somme: ciò che persino a noi che ne parlavamo sembrava utopia si è in gran parte realizzato, e questo grazie all’impegno di tutti… Con una sostanziosa colletta iniziale, sommata al ricavato della vendita di magliette in occasione del raduno di Casola Valsenio, siamo riusciti a mettere insieme abbastanza materiale da poter affrontare in serenità qualsiasi futura esplorazione o scavo. L’inventario di tutta l’attrezzatura è stato minuziosamente redatto ed informatizzato, per facilitare l’individuazione e la consegna dei materiali a chi ne fa richiesta (non disponendo ancora di un magazzino né di una sede, tutto è per il momento distribuito tra i vari soci). Il clima di amicizia e l’impostazione data al gruppo ha favorito l’afflusso di amici vecchi e nuovi, tanto che il numero di componenti di GC è più che raddoppiato. Tra gli altri, un personaggio illustre: Andrea Gobetti, propostosi durante il raduno di Casola come socio onorario e come tale subito accettato a braccia aperte da tutti noi, grati per quanto ci ha dato con i suoi scritti.
Ultimo sforzo, in ordine di tempo, la realizzazione di questo sito che ci consentirà, una volta ultimato ed aggiornato (dobbiamo innanzitutto “smaltire” le quasi novanta uscite precedentemente effettuate), di presentare regolarmente la nostra attività. Il passo successivo sarà rendere disponibili per il download i rilievi delle nuove grotte scoperte, qualche piccola monografia di carattere scientifico e divulgativo, ed eventualmente la rivista del gruppo se decideremo di averne una. E’ un lavoro “a tavolino” che richiederà il suo tempo per essere portato a termine, tenendo anche conto del fatto che, coerenti con la nostra natura, intendiamo comunque dare la precedenza alle discese in grotta, non importa se di esplorazione o di semplice divertimento… Fortunatamente, non abbiamo né avremo mai scadenze da rispettare!

– I componenti di Grotta Continua, maggio 2011 –

NOTA: Il nostro buon Roberto Trevi, alias “Celly”, ex presidente del Gruppo Grotte XXX Ottobre, nel rassegnare le proprie dimissioni aveva consegnato alla redazione di Alpinismo Triestino un ultimo articolo con il quale dava il suo addio all’associazione spiegando il suo punto di vista. La pubblicazione gli è stata rifiutata con la seguente lapidaria motivazione: “I panni sporchi si lavano in casa”… Avendo noi tutti letto l’articolo in questione senza riuscire a trovarvi nulla che giustificasse questa discutibile presa di posizione, abbiamo deciso di rimediare a quella che, a nostro parere, è stata una vera e propria ingiustizia, rendendo l’articolo in questione disponibile per il download. Chi eventualmente vorrà leggerlo, potrà serenamente trarre le proprie conclusioni in merito.