Grotta CAU

Siamo ai primi di maggio del 2021, e Ambra si diletta nella raccolta degli asparagi con l’amica Elena. Una volta rientrata a casa, la mia dolce sposina mi comunica che nel corso dell’escursione la Cau (cognome di Elena che io adopero indebitamente come soprannome della medesima) ha individuato una possibile grotta… Ma veramente?!

Un rapido controllo in archivio mi conferma che in quella posizione (siamo a Gabrovizza, mia zona eletta di operazioni) non dovrebbe esserci nulla… Mi reco subito sul posto Con Ambra e la fedele Mila, ed effettivamente mi ritrovo ad osservare l’orifizio di un pozzetto che scende per qualche metro, un vecchissimo scavo non siglato, ben occultato tra i cespugli… non scendo a verificare perchè, stupidamente, non ho dietro né tuta né illuminazione, e mi riprometto di tornare appena possibile a darci un’occhiata.

31/10/2021

Finalmente mi decido, ed adeguatamente attrezzato raggiungo l’imbocco. Scendo in opposizione il saltino stretto ma non troppo ostico di tre metri abbondanti e mi ritrovo in una microscopica saletta concrezionata apparentemente priva di correnti d’aria e prosecuzioni… ovvio che abbiano abbandonato lo scavo.

Proprio alla base del pozzetto, però, il mio occhio attento nota una rientranza sospetta nella parete, quasi completamente nascosta da terriccio compatto e detriti… mi basta un breve lavoro di scavo per aprire un forellino laterale, sfuggito ai primi esploratori, che con mia grande sorpresa dà su un pozzo in cui le pietre precipitano per 12/15 metri… la prima parte sembra abbastanza stretta, e mi chiedo se ci sarà lo spazio per eventuali lavori di allargamento.. boh, si vedrà, è comunque molto più di quello che mi aspettavo! Esco all’esterno e lo siglo col pennarello denominandolo “SG33”

4/11/2021

Sono tornato a SG33 in solitaria, approfittando dell’insperato bel tempo… con l’aiuto del demolitore Hilti a batteria e con lungo lavoro di mazza e punta riesco ad allargare l’imbocco in parete quel tanto che basta per infilarmi all’interno e valutare la situazione… i materiali di risulta, essendo da solo, li ho stivati nella saletta che si fa sempre più esigua… Una volta dentro, mi accorgo che il pozzo, pur dannatamente stretto, è già transitabile (per i miei canoni, intendo…) e dopo aver superato la parte più ostica continuo a scendere superando in arrampicata tre distinti salti, via via più ampi, sino ad arrivare ad una quindicina di metri di profondità.

In preda ad euforia esplorativa passeggio in due belle sale molto concrezionate divise da uno scalino di concrezione: nella parte finale della grotta, sia le pareti che il pavimento sono ovunque ricoperti da cristalli e come sempre mi dispero mentre, nonostante tutte le precauzioni, trito infiorescenze calcaree con guanti e trombini.

Tornato alla base del pozzo, noto una fessura intransitabile, con aria in uscita e nero vuoto al di là… sembra promettente, ma sospetto che comunichi con la sala appena visitata… essendo solo, non ho modo di verificare e rimando tutto alla prossima uscita.

Risalgo con molta attenzione, perchè avrei piacere di sopravvivere abbastanza a lungo da comunicare al resto del mondo la scoperta, e dopo numerosi sforzi raggiungo la base del pozzetto di accesso. Visto che ho ancora tempo, dedico le ultime due ore a disposizione per allargare ulteriormente l’imbocco e la parte iniziale del nuovo pozzo, cercando di renderlo accessibile allo speleo medio, con discreti risultati!

15/01/2022

Oggi nelle mie intenzioni si sarebbe dovuta portare a termine l’esplorazione, con relativo rilievo, di SG33, in compagnia di Edox e Kubo. Purtroppo per l’ennesima volta le mie aspettative sulla malleabilità dell’apparato scheletrico dei miei compagni vengono brutalmente frustrate… il Kubone, dopo essersi ripetutamente incastrato nell’imbocco ad angolo retto del pozzo ha dato forfait, proferendo offese infamanti nei confronti miei e di tutti gli altri organismi, evidentemente invertebrati, che frequentano siffatti pertugi. Fortunatamente, di lavori in piedi ce ne sono molti, e così ci spostiamo a SG24 (altra interessante scoperta, poi denominata Pozzo Covid 19, di cui tratto in un altro articolo) Per eseguirne il rilievo topografico.

23/02/2022

E rieccomi in solitaria a SG33, dove come prima cosa scendo la cavità armandola in corda ed approfitto dell’occasione per controllare la famosa fessura soffiante: una seconda luce, portata appositamente e lasciata nella prima sala, mi permette di verificare la connessione diretta con quest’ultima confermando i miei sospetti e ponendo fine ad ulteriori disostruzioni: la corrente d’aria è infatti una semplice circolazione interna. Una volta risalito, mi dedico con fervore ad un ulteriore allargamento dell’imbocco del pozzo interno, abbondando parecchio in quanto a misure per evitare altre sofferenze al Kubone!

18/04/2022

Ed è finalmente RILIEVO!!! Stavolta Kubo passa quasi con leggiadria la ex strettoia ad angolo retto, e puo finalmente godere della bellezza del luogo senza bestemmiare mentre spara punti laser col DistoX come Luke Skywalker in Star Wars.

Io controllo ogni anfratto e documento il tutto con foto e video… L’esplorazione della Grotta Cau (aka SG33) si può dire felicemente conclusa.

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