"Prima invernale" al Firn…

Il meteo splendido e le condizioni di innevamento perfette invitano ad una gita al Firn, nonostante nei giorni scorsi oscuri personaggi abbiano insistentemente profetizzato cumuli di neve ghiacciata a sbarrare l’esplorazione… Più curioso che convinto, trovata la compagnia di due cani sciolti come Renzo Cortese e Andrea “L’animale!” Sbisà, era giocoforza smentire le più catastrofiche previsioni dei Nostradamus del gruppo,  fiducioso nel fatto che il dio degli speleo ama gli stolti!
Partiamo venerdì sera: pollo a Resia e poi godiamo dell’ospitalità dell’ Hotel Cortese c/o Piazzale Canin, a Sella Nevea. Il mattino dopo rapida colazione e su per la pista col Patrol, sperando duri ancora almeno altri 250000 chilometri… Appena oltre Sella Bila Pec incontriamo la neve, ed è di quella da ramponi fin dall’inizio. Proviamo a tagliare per risparmiare strada su per un canalone e si finisce con Andrea che mi fa sicura a piccozza su un traverso – gamel power!

Arriviamo all’ingresso trovandolo perfettamente sgombro, magnifico! Tocca modificare un pò l’armo ma mi pare non ci si possa lamentare; entriamo riattrezzando i primi metri e ripulendo dal ghiaccio quelli dopo, poi a meno 80 le puleggie del discensore cantano il loro inno di gioia! Scendiamo rapidi lo “Scabar”, e passata la strettoia in frana proseguiamo sino alla finestra, giungendo al precedente limite esplorativo. Neanche 40 metri più sotto troviamo un comodo terrazzo a vasca che ha tutta l’aria di tramutarsi abitualmente in laghetto, e poco oltre un altro pozzetto che viene sceso da Renzo solo per trovarlo, dopo pochi metri, ostruito da una frana piuttosto mobile e pericolosa. Ci dedichiamo a spiumare i meandri che partono lungo la frattura, ma troviamo solo marciume e massi che sputano i fix del paranco utilizzato per smuoverli. Poco male, la gita è andata bene e ora si può uscire con calma, magari scattando qualche foto.

Siamo fuori che sono le due di notte, non ci resta che correre al Gilberti e buttarci in sacco a pelo nel solito “Hotel Cortese”, sempre che Renzo non abbia dimenticato le chiavi in grotta!
Gita proficua, abbiamo osservato come gli altri pozzi non scesi in estate per ragioni idriche siano ora perfettamente asciutti e sicuri, quindi anche se da un lato la progressione verticale si è momentaneamente chiusa abbiamo comunque di che lavorare quest’inverno, nevicate permettendo!

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