Creta di Collinetta: odissea andata e ritorno.

Giusto mi fa: “è ancora troppo presto per andare in Firn … Che ne dici di venire questo weekend con me ed altri baldi giovani al Davanzo a rilevare qualcosa di nuovo?!? Procurati il distox! Ci pensiamo noi a te se scoppi … Ahahah!!!.”
Rimango perplesso, ma accetto: ho bisogno di muovere lo scheletro prima di iniziare con il Firn e l’occasione sembra fatta apposta. Recupero il Distox e mi focalizzo sul meteo orribile: nel weekend è previsto un sabato con diluvio e una domenica con variabilità e piovaschi sparsi. Non oso indietreggiare o proferir parola: se apro bocca sono finito e tacciato di “catastrofismo” perciò spero dica qualcosa qualcun altro. Tutti pensano la stessa cosa e alla fine contro ogni logica ci si ritrova sabato mattina alla 06.00 in piazza ad Aurisina. Si contano le defezioni: chi sta male, chi lavora e chi pur arrivato puntuale deve scendere a Muggia a controllare i frighi “scoppiati” del supermercato. Io cerco conforto nella professionalità di Giusto per venire a capo del dolore al gomito acuitosi negli ultimi 2 giorni,  ma niente da fare, no mercy. Rimaniamo in 3 con il cielo che inizia a regalare le prime gocce di pioggia: io, Giusto e Seba destinazione Sella Nevea.
Strada facendo si aprono le cataratte e arriviamo a destinazione accolti da un fiume d’acqua in carreggiata. Come se non bastasse soffro il mal d’auto nel Patrol nuovo di Giusto e devo scendere sotto il diluvio per ben 2 volte lungo i tornanti per non vomitare: nei posti dietro i finestrini sono sigillati, no way!
Andiamo al bar e prendiamo un thè bollente, poi ci sfidiamo per 2 ore a calciobalilla, infine vista l’ora decidiamo  una meta alternativa per salvare il salvabile del week end. Dirottiamo sul Passo di Monte Croce Carnico per cercare di rilevare un paio di grotte esplorate da Giusto un paio di settimane addietro sotto la Creta di Collinetta.
Risaliamo in macchina. Ottengo il posto anteriore per pietà. A ora di pranzo giungiamo alla “Casetta in Canadà”: piove sempre. Ci fermiamo per una birra, ma gratuitamente ne ricaviamo 2 ore buone di dialettica geopolitica con il proprietario del locale: impagabile … Signori miei!
Finalmente smette di piovere e saliamo al Passo dove abbiamo intenzione di dormire. Entriamo al ristorante e chiediamo una camera. “Quanti siete?!?” ci viene chiesto, e noi rispondiamo “3 forse ci raggiunge un quarto” risposta: “Ok, Ottooooooo!”. Noi puntualizziamo sottovoce “al max siamo in 4” … Poi capiamo: Otto è il gentilissimo proprietario che ci accoglie e ci porta in camera. Sistemiamo le nostre misere cose e ce la ridiamo di gusto.


Smette di piovere e sono appena le 17: decidiamo di fare una sgambata prima di cena sul Pal Piccolo per smantellare ciò che abbiamo lasciato al campo l’anno prima: bibite e cibo! In un’ora siamo su fra nuvole e sprazzi di sereno. Nel bunker troviamo tutto quanto avevamo lasciato e ripuliamo il tutto. Rimaniamo basiti per l’uvetta ricoperta di cioccolata lasciata da Zdenka ed altre leccornie assurde (andate a male) MA recuperiamo intatto il fusto di birra da 5 litri. Lo apriremo a Trieste alla prima occasione buona. Ritorniamo al Passo e ci concediamo una bella cena, poi nanna.
L’indomani sveglia alle 08.00, tempo stupendo. Saliamo dal Passo al Cellon poi da lì per raggiungere le due grotte risaliamo un canalone alla sx della ferrata che sale in cima alla Creta di Collinetta. Il tempo ritorna variabile. Giusto attrezza la risalita e Seba ed io seguiamo. Il gomito mi fa sempre male, ma è sopportabile. L’imbocco della caverna si trova in parete 40 metri più in alto e misura 6 metri di larghezza per 4 di altezza: notevole! Percorriamo18 metri di dislivello positivo per 28 metri di sviluppo poi purtroppo chiude su una frana con blocchi ciclopici di 2 metri per 2. Rilevo il tutto: ne vale la pena!
Il tempo inizia a peggiorare come previsto: scendo per primo e vado a rilevare la grotticella alla base della parete mentre Giusto e Seba disarmano. Il tempo di finire e inizia a piovere … Bestemmie. Ci cambiamo in fretta ed indossiamo i nostri gore tex poi di corsa iniziamo a scendere. Io per poco non mi ammazzo fra i karren scivolando su un escremento di pecora. Gli altri 2 se la ridono e io pure: mi è andata bene!
Dopo un’oretta siamo al Passo e ritorna uno sprazzo di sole. Incontriamo Mila che aspetta Gianni andato a far foto alla Grotta Freezer. Mentre beviamo una birra re-inizia a piovigginare ed assistiamo impotenti allo strip tease dell’ S-Team al completo. Mila cerca di individuare Gianni senza successo, poi arriva anche lui con gran calma mentre ritorna ancora il sole … Salutiamo tutti: è ora di andare a casa.

E tutto questo perchè nessuno ha voluto rinunciare nonostante il meteo …

That’s caving!

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