Un lungo inverno…

Tra la metà di novembre e la fine di febbraio, mentre le pagine del nostro sito rimanevano abbandonate a se stesse come un randagio pulcioso in un paese del terzo mondo, ferveva, se non altro, l’attività di battuta di zona alla ricerca di nuove cavità in Slovenia, in particolare nella meravigliosa Valsecca di Castelnuovo (Matarsko Podolje).Ostric

Nonostante il luogo sia stato setacciato in lungo e in largo da generazioni di speleologi, con risultati spesso notevoli dal punto di vista esplorativo, rimangono ancora interessanti prospettive per chi voglia cimentarsi in scarpinate chilometriche alla ricerca di nuove grotte. A volte, può capitare addirittura di imbattersi in vere e proprie cavità già accessibili ma incredibilmente mai scese (o perlomeno non catastate)…

PJ3_imbocco

OS1_panoramica

Il sottoscritto, in particolare, in questi tre mesi (o poco più) non ha lesinato in energie spese, al punto che spesso anche la quadrupede Ajka, notoriamente arzilla e spavalda, al termine delle 8/10 ore di marcia forzata tendeva a paralizzarsi priva di conoscenza sulla panchetta posteriore del Land Rover durante il rientro in Italia… sospetto addirittura che in taluni casi mi avrebbe volentieri azzannato, pur di tornare a casa, ma probabilmente non ne aveva la forza! Secondo il GPS abbiamo totalizzato un centinaio di kilometri in tutto, ovviamente fuori sentiero tra doline, karren, arbusti quasi sempre spinosi e paesaggi mai banali.

OS7_ingressoSK2_con la neveSK6_particolareSK8_ingressoIl risultato sono stati una caterva di buchetti belli pronti da allargare, fonte futura di spensierati scavi estivi…

Confesso che i due all’apparenza più promettenti li abbiamo in realtà già disostruiti e scesi… non abbiamo resistito alla tentazione, mannaggia! …e forse proprio per questo siamo stati severamente puniti dalle Divinità Ctonie locali che hanno provveduto a sigillarli entrambi ad una quindicina di metri di profondità prima che potessimo proseguirne fruttuosamente l’esplorazione: nel primo tramite un’immane frana, e nel secondo con una fessura verticale non transitabile di inaudita lunghezza, percorsa dal possente fiume d’aria che, sin lì, avevamo seguito fiduciosi. Certo, non è stato un inizio promettente, ma confido che dopo il sacrificio rituale alle suddette divinità di qualche membro scarsamente produttivo od ormai fisicamente inabile di GC potremmo ottenere qualche buon risultato esplorativo prima della fine dell’anno in corso…

 

 

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