Santo Stefano alla Nemec

Quale metodo migliore di un giro in grotta per smaltire i lauti pasti natalizi? Nessuno, o almeno questo è ciò che pensano Bonni, Elisa, Zdenka e il sottoscritto. Così la mattina del 26 dicembre ci troviamo nei pressi della stazione ferroviaria di Aurisina per una scampagnata alla Grotta Nemec. La cavità, meta gettonata dai corsi speleo, è davvero bella: dolina, pozzo, scivolo detritico e ci ritroviamo nell’enorme salone da cui partono due gallerie opposte; entrambe molto concrezionate e abitate da inquilini dormienti… In quella discendente si incontra ciò che resta dello scavo, vecchio di un secolo, effettuato nel vano tentativo di trovare l’acqua per la città… impressionante!

Una volta fuori, cambio veloce, e via verso Prosecco dove nel bosco è iniziata, con tanto di segugio, una caccia all’uomo. Infatti Potle e Kubo avevano deciso di impegnare la giornata investigando alcuni “buchi promettenti” nei dintorni, ma non sapevamo esattamente dove… Aiutati dal fiuto, dalla tecnologia e dal fattore C li abbiamo trovati quando avevano appena concluso l’ultimo scavo, peraltro assai interessante, e assieme ci siamo avviati verso casa. Prima di andarcene però non abbiamo potuto rifiutare uno spuntino nella vicina casa Potleca, che a causa del the, del Pandoro e dell’ambiente caldo e confortevole ha rischiato di tramutarsi in una pensione per speleo.

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